Le virtù dell’olio evo in Alto Salento
L’inviato di Am’Italy fra gli ulivi ci racconta di una realtà virtuosa, fatta di piccoli produttori che curano alberi millenari. Il risultato è un olio pregiato e molto particolare…
di Fulvio Raimondi, sommelier dell’olio
La Puglia, si sa, in fatto di olio evo è la regione regina, per distacco, in fatto di produzione.
Dal Gargano fino ad arrivare alle coste salentine ci sono migliaia di aziende agricole che producono il vero petrolio italiano. In Puglia hanno lavorato bene con la promozione turistica ed enogastronomica tanto che sono riusciti a legare alla perfezione la produzione di olio evo con un turismo che non è solo alla ricerca dello sballo e del divertimento ma che vuole sempre di più i luoghi del mangiar sano e del benessere.
Ѐ in questo contesto che poche settimane fa, essendo di base a Monopoli, altra perla da ammirare assolutamente, mi sono spostato verso l’Alto Salento, dirigendomi in quel territorio fatto di luce ed ulivi a perdita d’occhioche è il lembo di terra che collega Ostuni a San Vito dei Normanni.
Qui si distingue per qualità, meticolosità, cura, amore e passione la Società Agricola Tamborrino.
Ѐ una storia che si tramanda da ben tre generazioni. Dal nonno Italo, al papà Erminio alla figlia Rita che, pur rendendosi conto di essere di passaggio rispetto alla vita millenaria di alcuni degli ulivi, se ne sono presi cura e continuano a farlo malgrado le rinunce ed i sacrifici siano numerosi e costanti.
Sono tre generazioni che, nel tempo, si sono perfezionate fino ad arrivare oggi a essere un’azienda che fa del biologico, dell’ecologico e dell’ecosostenibilità una serie di caratteristiche che la contraddistinguono rendendola un’eccellenza. Ѐ una produzione che può contare su circa 5000 ulivi in circa 115 ettari suddivisi tra uliveti, frutteto e grano. Il cuore dell’azienda è la tenuta Poggio Reale, da qui il nome dell’olio che ne ricavano, che ho personalmente visitato in una tipica giornata estiva di fine luglio, che conta circa 1300 ulivi disposti in circa 28 ettari di superficie, rendendo il loro allevamento sicuramente non intensivo. La distanza tra un albero e l’altro consente un notevole agio e gli ulivi sono alternati con alberi di mandorla.
L’olio che ne esce è prodotto principalmente da due cultivar: la Cellina di Nardò e la Ogliarola dalle quali escono due monocultivar decisamente qualitativi e che hanno ricevuto diversi riconoscimenti. La selezione Platinum della Cellina di Nardò ha ricevuto l’argento all’evo iooc (International olive oil contest) di New York; il miglior olio Bio Puglia al Puglia food awards. Il Gran riserva Ogliarola invece si è fatta valere ottenendo il Gold Biol ed entrando come semifinalista al Lodo (L’Orciolo D’Oro, primo concorso professionale dedicato all’Olio Extravergine d’oliva). L’olio evo Gran Riserva di Ogliarola appartiene alla categoria dei fruttati intensi; ha sentori di mandorla e di carciofo ed in bocca prevale maggiormente il piccante rispetto all’amaro.
Allo stesso modo, anche La selezione Platinum della Cellina di Nardò, rientra tra i fruttati intensi con la sua carica polifenolica che sfiora i 1000mg/kg. Ѐ un’oliva piccola e scorbutica da allevare e far crescere, ma che regala soddisfazioni non indifferenti. Si caratterizza molto dall’equilibrio dell’amaro con il piccante in bocca, mantenendo una complessità di sapori ed una persistenza che la rendono davvero particolare.
Ma quello che più conta, quello che più vale, e forse quello che meno si sa ma che rende un’azienda un’eccellenza rispetto ad altre, è vedere Rita e suo marito Nicola, prendersi cura, quotidianamente, di ogni singolo albero.
Sotto il sole che sfiora i 40 gradi, come nella mattinata in cui sono andato a trovarli, tutti i giorni, entrambi fanno il giro della tenuta, passando di ulivo in ulivo, quasi parlandoci, ascoltandoli ed accarezzandone le foglie per capire se, per qualche motivo, stiano entrando in qualsiasi tipo di sofferenza. Controllando se le trappole biologiche atte a prevenire l’attacco della mosca olearia stiano facendo il loro lavoro. Commovente anche il tentativo di recuperare un ulivo millenario devastato da una tromba d’aria e reimpiantato ed accudito come fosse un malato molto debole all’interno di una terapia intensiva.
Ѐ guardando questi gesti, che per loro sono quotidiani, ma non per questo meno importanti, anzi, fondamentali, si capisce quello a cui facevo riferimento all’inizio e cioè quanta cura, quanta dedizione e meticolosità, quanto amore e quanta passione, ma anche quante rinunce servono per dare al mondo un nettare che fa sicuramente parte di quelle che si definiscono le eccellenze dell’olio evo. Avere la fortuna di osservare questi dettagli significa capire quanto lavoro ci sia dietro a quella che potrebbe sembrare una semplice bottiglia di olio evo. In un territorio poi minacciato dalla peste chiamata Xylella. Io stesso, se fossi per caso arrivato da sud rispetto alla loro tenuta di San Vito dei Normanni, prima di entrare, sarei stato sottoposto a una disinfestazione generale.
L’amore che Rita e suo marito Nicola mettono in quello che oltre ad essere una passione è il loro lavoro, li ripaga con un olio evo da divulgare il più possibile. Dall’Alto Salento, e per il mondo intero, parte un olio evo di altissima qualità.
La società agricola Tamborrino produce il marchio Poggio Reale. E’ situata a Ostuni, mentre la tenuta Poggio Reale si trova a pochi chilometri e cioè a San Vito dei Normanni.
Il punto vendita è sempre aperto.
Per contatti:
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info@oliopoggioreale.com
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